Le cose, le notizie, persino le persone a volte non hanno significato in sè, ma è il nostro atteggiamento verso di loro che ne determina il valore. In fin dei conti è la cura che mettiamo (o che non mettiamo) in ciò che facciamo, nelle relazioni e nelle connessioni, che ne costruisce il senso.
Un po’ come con i burattini: trascurabili finchè qualcuno non gli dona il movimento e la voce.
Trascurabile è una provocazione, una sfida che parte proprio da queste semplici considerazioni, rinfacciando in ogni pagina l’ossimoro tra la parola-logo e il contenuto, che, in quanto tale, è invece proprio il contrario di trascurabile (“considerevole”, “importante”).