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L’essenziale è invisibile agli occhi

Heat-sensitive Artist Book

Come una rappresentazione grafica può portare con sé il messaggio: la figurazione della distopia di un racconto che non si può leggere se non con l’utilizzo di ciò che lo può distruggere.

Fahrenheit 451 è la temperatura alla quale la carta di un libro brucia se avvicinata ad una fiamma. Questo concept è alla base di un’edizione veramente spettacolare del famoso libro di Ray Bradbury che racconta un luogo ed un tempo in cui i libri sono proibiti perché causa di comportamenti ribelli; i vigili del fuoco ricevono dall’alto l’ordine di distruggerli tutti per impedire qualsiasi forma di contestazione che potrebbe essere alimentata dalla riflessione, dalla memoria o dalla cultura. Una piccola resistenza sceglie di allontanarsi dalla società per diventare portatrice del sapere, per preservare secoli di conoscenza imparando i libri a memoria.

Come è possibile?

L’edizione limitata (solo 100 copie) è un volume di 194 pagine completamente nere, contenenti il testo del racconto originale in inglese, impossibile da leggere finché non avviciniamo una fonte di calore; così le parole compaiono gradualmente.

Quest’opera d’arte concettuale è stata creata in laboratorio da Charles Nypels, membro del Jan van Eyck Academie per l’Istituto di Belle Arti e Design d’Olanda, ed è stampato in collaborazione con il collettivo francese di graphic design Super Terrain su una speciale carta ricoperta da uno strato d’inchiostro termosensibile, che rimane illeggibile finché del fuoco non viene accostato alle pagine. La carta è ignifuga e una volta finito il contatto con la fonte di calore torna nera come all’inizio.

Significato nel significato

La rappresentazione di questo stroardinario volume distorce la storia di uno dei libri più famosi del mondo ribaltandone il significato in senso positivo, dove il fuoco non è distruzione ma è vita. La scelta stessa di riproporre il racconto in questa edizione visionaria veicolata tramite social network fa luce su un interrogativo: quale può essere il ruolo della memoria nella nostra società governata dall’immediatezza, dove tutto viene diffuso e l’accesso al sapere è potenzialmente immenso, ma tutto viene subito dimenticato?