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La “Great Resignation”

Guido in “8 e 1/2”: la voce del desiderio di cambiare vita

Da un po’ di tempo Instagram e TikTok sono invasi da storie e post che riportano come base sonora la frase di Guido (Marcello Mastroianni) del film 8 e 1/2

Guido: Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo? Di scegliere una cosa, una cosa sola ed essere fedele a quella? Riuscire a farla diventare la ragione della tua vita, una cosa che raccolga tutto e che diventi tutto proprio perché la tua fedeltà che la fa diventare infinita. Ne saresti capace?

È la sintesi della Great Resignation. Sta accadendo da un anno negli Stati Uniti, e anche nel resto del mondo (Italia compresa) non si scherza. È come se l’incertezza sociale ed economica scatenasse una reazione apparentemente contraria alla logica: anziché mantenere il posto di lavoro lo si abbandona. Ma non necessariamente si cambia vita: semplicemente non si riesce più a stare in quella di prima.
È piuttosto un “rifiuto del lavoro”. C’è anche una directory su Reddit con quasi 2 milioni di follower, r/antiwork, il cui slogan è Unemployment for all, not just the rich!

Secondo Microsoft Word Trend nel 2021 oltre il 40% dei lavoratori ha considerato seriamente la possibilità di licenziarsi.

Solo nell’aprile dello scorso anno si sono licenziati negli USA 4 milioni di persone, alla faccia del sogno americano, della trinità lavoro-successo-soldi, della voglia di arrivare.

Resta il dubbio se l’incertezza, l’instabilità, la mancanza di obiettivi portino a cercare una vita più libera e soddisfacente oppure ad evitare la fatica, a tirare i remi in barca e, semplicemente, aspettare. Il malessere del nostro tempo, l'”illanguidimento” di Adam Grant: non è depressione, non è stanchezza, è più grave: un senso di stagnazione e vuoto.

Claudia: E così finisce il film?

Guido: No comincia così…

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